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martedì 27 novembre 2018

#Piùlibri piùliberi: -9 giorni. Giovedì 6 dicembre "Testimoni inconsapevoli"


Davvero Aldo Moro è stato ucciso dalle Brigate Rosse, perché lo Stato ha seguito la linea della fermezza, rifiutando ogni trattativa? Alessandro Forlani in Testimoni inconsapevoli analizza i 55 giorni del sequestro del segretario della Dc attraverso la vulgata e le sue contraddizioni, le tante verità emerse in quaranta anni tra indagini e Commissioni e le testimonianze di quanti erano a conoscenza della trattativa per la liberazione di Moro.

Ne parliamo con l’autore, Filippo Ceccarelli e Pasquale Chessa a Roma il prossimo 6 dicembre, alle 17,30 in sala Giove, nell’ambito di Più libri più liberi che si tiene presso il Roma Convention Center La Nuvola, viale Asia 40 (zona Eur).


Riportiamo qui una breve riflessione dell’autore sulle tante verità legate al caso Moro.
“Veniamo al tema specifico del libro: perché le Br alla fine rifiutano l’accordo che sembra avessero sottoscritto? Il governo ha fatto come con Schleyer? A parte il mistero del mancato blitz, pare di no. Il gover­no ha bloccato sì le iniziative interne, ma ha consentito quelle passanti dall’estero.
È arrivato un ordine da fuori, dicono i nostri testimoni inconsape­voli, ma di chi? C’è un mandante, un livello superiore brigatista? Di sicuro non è pensabile che Paolo VI, Tito e Andreotti si siano fidati di persone che non davano garanzie. Il mediatore non poteva essere solo quel brigatista che Curioni incontrava nei bagni della metropolitana di Napoli. Deve quindi essere successo qualcosa di imprevisto nelle trattative ad alto livello, ma cosa?
Resta una verità storica, che non è poco. C’è una verità morale: il potere preferisce le soluzioni di comodo a quelle di principio. Si può tentare la via di una verità, per così dire, filosofica, simbolica e lette­raria, più che letterale? Ci aiuteranno i sogni con cui ho aperto ogni capitolo di questo libro?”