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martedì 20 novembre 2018

25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settimana di approfondimenti

Secondo appuntamento con i nostri approfondimenti legati al tema della violenza contro le donne. Oggi ne parliamo grazie a MI CHIAMO BEBA, di Palma Lavecchia


Intanto, galleggiavo in una storia assurda e spietata, in cui adesso l’amante ero diventata io, perché lui in­ventava per Sara cene e riunioni serali di lavoro pur di avere un pretesto per attardarsi da me. E in quei fran­genti, mi controllava il telefono, scorreva le e-mail e i messaggi nella mia posta elettronica, quasi sempre mi trascinava in bagno esigendo un rapporto stravagante, qualche volta è arrivato addirittura a insultarmi e mi­nacciarmi con un coltellino puntato alla gola. Spesso, però, capitava anche che mi chiedesse scusa, mi diceva che non avrebbe mai voluto farmi del male, che ero di­ventata un’ossessione da cui non sapeva liberarsi. Erano quelli i momenti in cui oscillavo tra la pietà, la com­passione e la tenerezza. Lo abbracciavo e lo scoprivo piccolo tra le mie braccia e non era raro che finissimo a fare l’amore con una passione struggente e dolorosa. Poi, però, ritornavano le volte in cui mi annullava con insulti e affermazioni insensate, con gli schiaffi in faccia e mi faceva sua con violenza. Era in quelle occasioni che avevo quasi la sensazione che si nutrisse del mio terrore, che così si sentisse forte e potente. E io lo odia­vo; lo odiavo, ma nel contempo iniziavo a credere di non meritare nulla di meglio.”