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giovedì 23 febbraio 2012

Infinito edizioni – Nuovo in libreria

(pag. 80, € 8.50)

Di Compagnia Quinta Parete
Prefazione di Sergio Pierattini
Introduzione di Francesco Zarzana


“Lo spettacolo. Essenziale, ben costruito, l'inizio di un percorso promettente”. (Maria Consagra)

“Ricorda A serious man’ dei fratelli Coen questo godibilissimo e intenso pezzo teatrale”. (Sergio Pierattini)

Un uomo solo sul palcoscenico della vita, il senso di onnipotenza, la malattia, la caduta e, forse, la rinascita in questo libro che contiene il testo di un applauditissimo spettacolo teatrale.


“‘Le fondamenta dell’Impero’ è un lavoro che lascia spazi alla riflessione; approfondirne il testo, leggerlo e rileggerlo, aiuta alla comprensione di una società che dopo l’11 settembre 2001 ha messo in crisi tutte le nostre certezze. Il teatro, il palcoscenico, è per questo uno dei pochi luoghi dove si può dire la verità”. (Francesco Zarzana)


L’autore
La Compagnia Quinta Parete nasce nel 2007 dall’incontro tra Enrico Lombardi, Fadia Bassmaji, Luca Balbarini e Giancarlo Corcillo. Dal 2007 Quinta Parete firma la direzione artistica dello Status Quo Festival e nel 2010 è stata insignita della menzione speciale al Premio Scenario Infanzia. La Compagnia è particolarmente attiva in Emilia Romagna, dove ha sede nella città di Reggio Emilia.


Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

mercoledì 22 febbraio 2012

Infinito edizioni vi invita alla presentazione In anteprima nazionale del libro+dvd

(pag. 128, € 16,00)

di Massimo D’orzi
Prefazione di Silvio Soldini
Introduzione di Fabrizio Grosoli
Postfazione di Riccardo Noury
Con testi di Predrag Matvejević, Paola Traverso e Silvia Angrisani

Giovedì 23 febbraio
presso il Cinema Aquila
Via L’Aquila 68 – Roma
Doppia proiezione, ore 20.30 e ore 22.30 – ingresso € 5,00

Interverranno con Massimo D’orzi, Riccardo Noury (Amnesty International) e Carlo Stasolla (associazione 21 luglio) e Paola Traverso (montatrice del film).

“Adisa o la storia dei mille anni”, ambientato in una Bosnia Erzegovina ancora lacerata dalle ferite della guerra, racconta un viaggio attraverso uomini, donne, bambini appartenenti al popolo Rom. Un popolo per noi ancora oggi misterioso e sconosciuto, oggetto di discriminazioni e violazioni dei più basilari diritti umani.

“I Rom hanno vissuto la loro Shoah. Spesso si dimentica che furono uccisi a decine di migliaia nei campi di sterminio nazisti, insieme agli Ebrei. Il loro modo di vivere non è vietato dalla legge, ma sono sottoposti a stretti controlli. Questo capita in vari tempi, in diversi Paesi. Non si sa con esattezza quanti siano i Rom residenti in ciascuno Stato. Sappiamo però che in alcuni sono numerosi, soprattutto nei Balcani orientali. Ma un numero ancora più consistente di essi è ‘sempre in cammino’. Chissà da dove vengono o dove vanno; ignoriamo se  partono o tornano”. (Predrag Matvejević)

“La ‘condizione’ sociale di questa comunità, nelle sue durezze e tragedie, nel suo isolamento frutto di discriminazioni, ma anche nei sogni perduti di un passato mitico e favoloso, viene fuori da parole piene di dignità, ma ancora di più dagli elementi ‘antropologici’ e dalle suggestioni visive che la camera riesce sottilmente a catturare: il fuoco, le ombre, il contrasto tra luce e oscurità, gli arcaici strumenti musicali, le pieghe dei volti e ancora, su tutti, l’incredibile e insondabile sguardo di Adisa”. (Fabrizio Grosoli)

Con il patrocinio di: Amnesty International, Associazione 21 luglio
e Associazione per i popoli minacciati.

Il Gigante Cinema  ringrazia l’associazione U.N.I.R.S.I. per il supporto dato alla realizzazione del film

L’autore
Massimo D’orzi, regista, ha al suo attivo, tra gli altri, i cortometraggi “La mano rossa” (1997) e “La rosa più bella del nostro giardino” (2003), il film intervista a Marco Bellocchio “L’immagine della ribellione” (2002), i documentari “Improvvisando” (2008), “Ombre di luce” (2010) e “Ribelli!” (2011), oltre ad “Adisa o la storia dei mille anni”, già distribuito in Francia e nei Paesi francofoni, e al lungometraggio di finzione “Sàmara” (2009, in collaborazione con il C.S.C.). Ha firmato una decina di regie teatrali. Ha pubblicato il libro + Dvd “Ribelli!” (Infinito edizioni, 2011). “Adisa” è il secondo libro+Dvd della sua Trilogia della Resistenza.

Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

martedì 21 febbraio 2012

Infinito edizioni vi invita alle presentazioni del nuovo libro

(pag. 128, € 13.00)

di Giuseppe Acconcia
Introduzione di Massimo Cirri
Postfazione di Vincenzo Nigro

Mercoledì 22 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Odradek
Via dei Banchi Vecchi 57 – Roma

Con l’Autore, il giornalista Emanuele Giordana, musiche a cura di Alex Mendizabal

giovedì 23 febbraio, ore 19,30
Presso la libreria Mondadori
Corso Matteotti 32 – Nocera Inferiore

Con l’Autore Antonio Pecoraro e Salvatore De Napoli, video a cura di Massimo Croce

Un viaggio dall’interno e all’interno a un anno dall’inizio
della Rivoluzione egiziana e delle sue radici.

“Giuseppe Acconcia ha aiutato qualche centinaio di migliaia di ascoltatori di Caterpillar, programma di Radio2, a capire la Rivoluzione egiziana, la Primavera araba e che tutto è cominciato in Iran con le rivolte studentesche del 2009. Adesso il racconto e l’analisi continuano in questo libro. Quindi con più spazio, connessioni, dettagli. E con quella profondità che manca alla comunicazione ostaggio della velocità”. (Massimo Cirri, Caterpillar-Radio2)

“Il grande sommovimento che sta rivolgendo il passato e preparando il futuro del mondo arabo è solo nelle fasi iniziali. Il cammino da percorrere è ancora lunghissimo. Né democrazia né stabilità sono alle viste, e i pericoli possono ancora essere grandissimi rispetto alla gioia di aver visto cadere dittature violente, opprimenti e cleptocratiche”. (Vincenzo Nigro, la Repubblica)

La genesi della Rivoluzione, la sua esplosione, le manifestazioni di piazza Tahrir, le violenze, le dimissioni del presidente egiziano Hosni Mubarak, la presa del potere da parte del Consiglio supremo delle Forze armate, le elezioni parlamentari e presidenziali, le conseguenze immediate e per il futuro dell’Egitto e del Medio Oriente in questo libro scritto sul campo.


L’autore
Giuseppe Acconcia (Salerno, 1981), giornalista e ricercatore, si occupa di Iran e Medio Oriente. Laureato in Economia, dal 2005 ha vissuto tra Iran, Egitto e Siria collaborando con testate italiane (Il Manifesto, Il Riformista, Radio 2, RaiNews), inglesi (The Independent) ed egiziane (Al Ahram) Ha lavorato come insegnate di italiano per migranti e all'Università americana del Cairo. Si è occupato di cooperazione euromediterranea e ha pubblicato racconti, poesie e romanzi brevi.


Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

lunedì 20 febbraio 2012


Infinito edizioni vi invita alla presentazione
In anteprima nazionale del libro+dvd

ADISA O LA STORIA DEI MILLE ANNI
Un viaggio emozionante nel misterioso popolo Rom della Bosnia
(pag. 128, € 16,00)

di Massimo D’orzi
Prefazione di Silvio Soldini
Introduzione di Fabrizio Grosoli
Postfazione di Riccardo Noury
Con testi di Predrag Matvejević, Paola Traverso e Silvia Angrisani

Giovedì 23 febbraio
presso il Cinema Aquila
Via L’Aquila 68 – Roma
Doppia proiezione, ore 20.30 e ore 22.30 – ingresso € 5,00

Interverranno con Massimo D’orzi, Riccardo Noury (Amnesty International) e Carlo Stasolla (associazione 21 luglio) e Paola Traverso (montatrice del film).

“Adisa o la storia dei mille anni”, ambientato in una Bosnia Erzegovina ancora lacerata dalle ferite della guerra, racconta un viaggio attraverso uomini, donne, bambini appartenenti al popolo Rom. Un popolo per noi ancora oggi misterioso e sconosciuto, oggetto di discriminazioni e violazioni dei più basilari diritti umani.

“I Rom hanno vissuto la loro Shoah. Spesso si dimentica che furono uccisi a decine di migliaia nei campi di sterminio nazisti, insieme agli Ebrei. Il loro modo di vivere non è vietato dalla legge, ma sono sottoposti a stretti controlli. Questo capita in vari tempi, in diversi Paesi. Non si sa con esattezza quanti siano i Rom residenti in ciascuno Stato. Sappiamo però che in alcuni sono numerosi, soprattutto nei Balcani orientali. Ma un numero ancora più consistente di essi è ‘sempre in cammino’. Chissà da dove vengono o dove vanno; ignoriamo se  partono o tornano”. (Predrag Matvejević)

“La ‘condizione’ sociale di questa comunità, nelle sue durezze e tragedie, nel suo isolamento frutto di discriminazioni, ma anche nei sogni perduti di un passato mitico e favoloso, viene fuori da parole piene di dignità, ma ancora di più dagli elementi ‘antropologici’ e dalle suggestioni visive che la camera riesce sottilmente a catturare: il fuoco, le ombre, il contrasto tra luce e oscurità, gli arcaici strumenti musicali, le pieghe dei volti e ancora, su tutti, l’incredibile e insondabile sguardo di Adisa”. (Fabrizio Grosoli)

Con il patrocinio di: Amnesty International, Associazione 21 luglio
e Associazione per i popoli minacciati.

Il Gigante Cinema  ringrazia l’associazione U.N.I.R.S.I. per il supporto dato alla realizzazione del film

L’autore
Massimo D’orzi, regista, ha al suo attivo, tra gli altri, i cortometraggi “La mano rossa” (1997) e “La rosa più bella del nostro giardino” (2003), il film intervista a Marco Bellocchio “L’immagine della ribellione” (2002), i documentari “Improvvisando” (2008), “Ombre di luce” (2010) e “Ribelli!” (2011), oltre ad “Adisa o la storia dei mille anni”, già distribuito in Francia e nei Paesi francofoni, e al lungometraggio di finzione “Sàmara” (2009, in collaborazione con il C.S.C.). Ha firmato una decina di regie teatrali. Ha pubblicato il libro + Dvd “Ribelli!” (Infinito edizioni, 2011). “Adisa” è il secondo libro+Dvd della sua Trilogia della Resistenza.

Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

GIORNATA MONDIALE DELLA GIUSTIZIA SOCIALE, L'IMPEGNO DI ACTIONAID

Oggi ricorre la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale,istituita nel novembre del 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di promuovere concretamente attività in sostengo agli obiettivi del 'World Summit for Social Development' (Copenaghen 1995). Tra questi uno sviluppo sociale che contribuisca alla giustizia sociale, la solidarietà, l'armonia, la parità all'interno e tra i paesi. L'uguaglianza e l'equità vengono riconosciuti come valori fondamentali di tutte le società.

"Per raggiungere una società per tutti i governi si sono impegnati per la creazione di un quadro d'azione per promuovere la giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale. Essi inoltre si sono impegnati a promuovere l'equa distribuzione del reddito e maggiore accesso alle risorse tramite l'equità, la parità e le opportunità per tutti". Per l'Assemblea Generale i governi riconoscono che la crescita economica dovrebbe promuovere equità e giustizia sociale e che la società per tutti deve essere basata sulla giustizia sociale e sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Infinito edizioni segnala sul tema il nuovo libro 



Di ActionAid


La crisi mondiale che stiamo vivendo colpisce le persone in modo molto diseguale. I primi a subirne le conseguenze sono coloro che già vedono negati i propri diritti fondamentali, primi tra tutti quelli alla giustizia sociale: persone con scarsa istruzione, emarginati, immigrati, contadini che non hanno accesso alla terra che coltivano, donne a cui non è riconosciuto il loro ruolo nella società.

La giustizia sociale è la possibilità per ogni persona di essere concretamente inclusa nella vita della propria società, partecipando ai processi decisionali che la riguardano e avendo garantito un adeguato livello di sicurezza, di istruzione, di accesso alle informazioni. Quello della giustizia sociale è un concetto ampio, che chiama in causa molti dei diritti umani della Dichiarazione universale del 1948 e altri atti del diritto internazionale. ActionAid raccoglie tutte le sfide lanciate dalla giustizia sociale, cercando di creare sempre più, in Italia come nel cosiddetto “Sud del mondo”, opportunità di riscatto per coloro che subiscono ingiustizie, che sono emarginati ed esclusi. Sono prima di tutto loro ad avere il diritto di cambiare.
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giovedì 16 febbraio 2012

PREMIO BARBARA FABIANI PER LA STORIA SOCIALE

La casa editrice Infinito edizioni

con il patrocinio di Agenzia Redattore Sociale, Associazione Macondo, Associazione Progettarte, Associazione culturale Vita Romana fondata da Barbara Fabiani, Circolo culturale “Il nome della Rosa”, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – Sapienza Università di Roma, EIDOS, Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, Golem Informazione, IRSI – CISL, MISNA, Museo di Alatri, Noidonne, Regione Lazio, Società Italiana delle Storiche

presenta la I° edizione
del PREMIO BARBARA FABIANI PER LA STORIA SOCIALE

Il Premio Barbara Fabiani per la Storia Sociale nasce in memoria della scrittrice, giornalista e studiosa di scienze sociali Barbara Fabiani, scomparsa il 14 dicembre 2011 all’età di 43 anni e già autrice per la casa editrice Infinito edizioni del libro dal titolo “Fare l’amore a Roma. Passeggiate nella storia sociale della Città Eterna”.
Il Premio nasce con il fine di indagare e raccontare l’evoluzione delle questioni di genere e, più in generale, dei rapporti affettivi e familiari nell’esperienza delle persone e nel corso della storia. Obiettivo del Premio è di valorizzare ogni anno una ricerca divulgativa in materia – scelta tra quante saranno inviate al vaglio della Giuria, presieduta dal professor Carmine Russo – così da mantenere alta l’attenzione sugli studi sociali e, al contempo, costituire una biblioteca divulgativa di alto spessore letterario e sociale in materia.
Il Premio si compone di due sezioni: “saggistica” e “immagini” (fotografia o illustrazione). Dette sezioni avranno, ciascuna, un’unica opera vincitrice.
Ciascuna delle due opere vincitrici sarà premiata con la pubblicazione. Le due opere vincitrici, una per ogni sezione, concorreranno a costituire un’unica opera letteraria: l’immagine vincitrice (fotografia o illustrazione, a colori o in bianco e nero) costituirà la copertina del libro, all’interno del quale sarà pubblicato il saggio vincitore della sezione saggistica.
Le opere devono naturalmente essere inedite per poter partecipare al Premio.

Il regolamento completo del Premio si trova agli indirizzi web
www.infinitoedizioni.it/contenutof.php?d=pers5
e http://premiobarbarafabiani.blogspot.com/

Per informazioni: premiobarbarafabiani@gmail.com, info@infinitoedizioni.it, Infinito edizioni 06 93 16 24 14

Infinito edizioni vi invita alla presentazione in anteprima del nuovo libro

e le Rivoluzioni in Medio Oriente
(pag. 128, € 13.00)

Di Giuseppe Acconcia
Introduzione di Massimo Cirri
Postfazione di Vincenzo Nigro

Mercoledì 22 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Odradek
Via dei Banchi Vecchi 57 – Roma

Sarà presente l’Autore con il giornalista Emanuele Giordana

Un viaggio dall’interno e all’interno a un anno dall’inizio
della Rivoluzione egiziana e delle sue radici.

“Giuseppe Acconcia ha aiutato qualche centinaio di migliaia di ascoltatori di Caterpillar, programma di Radio2, a capire la Rivoluzione egiziana, la Primavera araba e che tutto è cominciato in Iran con le rivolte studentesche del 2009. Adesso il racconto e l’analisi continuano in questo libro. Quindi con più spazio, connessioni, dettagli. E con quella profondità che manca alla comunicazione ostaggio della velocità”. (Massimo Cirri, Caterpillar-Radio2)

“Il grande sommovimento che sta rivolgendo il passato e preparando il futuro del mondo arabo è solo nelle fasi iniziali. Il cammino da percorrere è ancora lunghissimo. Né democrazia né stabilità sono alle viste, e i pericoli possono ancora essere grandissimi rispetto alla gioia di aver visto cadere dittature violente, opprimenti e cleptocratiche”. (Vincenzo Nigro, la Repubblica)

La genesi della Rivoluzione, la sua esplosione, le manifestazioni di piazza Tahrir, le violenze, le dimissioni del presidente egiziano Hosni Mubarak, la presa del potere da parte del Consiglio supremo delle Forze armate, le elezioni parlamentari e presidenziali, le conseguenze immediate e per il futuro dell’Egitto e del Medio Oriente in questo libro scritto sul campo.

 L’autore
Giuseppe Acconcia (Salerno, 1981), giornalista e ricercatore, si occupa di Iran e Medio Oriente. Laureato in Economia, dal 2005 ha vissuto tra Iran, Egitto e Siria collaborando con testate italiane (Il Manifesto, Il Riformista, Radio 2, RaiNews), inglesi (The Independent) ed egiziane (Al Ahram) Ha lavorato come insegnate di italiano per migranti e all'Università americana del Cairo. Si è occupato di cooperazione euromediterranea e ha pubblicato racconti, poesie e romanzi brevi.

Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

INFINITO EDIZIONI vi invita alle presentazioni del nuovo libro

LA CHIAMAVANO GUERRA
Appunti di viaggio sulla pace e sull'arte di costruirla
 (pag. 144, € 12,00)

Di Davide Berruti
Prefazione di Pietro Veronese
Introduzione di Luisa Morgantini

Gli incontri si terranno:

- lunedì 20 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Loffredo - Via Michele Kerbaker 19 – Napoli
con l’autore il prof. Giuseppe Cataldi

- martedì 21 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Odradek - Via dei Banchi Vecchi 57 – Roma
con l’autore il M
in. Plen. Massimo Marotti, Pietro Veronese e Marco Rotelli

- Mercoledì 22 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Melbookstore - Via Rizzoli 18 – Bologna
con l’autore il prof. Alfredo Camerini

- giovedì 23 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Melbookstore - Piazza Trento e Trieste (Palazzo San Crispino) - Ferrara
Con l’autore Massimo Maisto e Daniele Lugli

- venerdì 24 febbraio, ore 17,30
Presso la sala del Centro Studium - Via Morelli 8 - Gorizia
Con l’autore Federico Portelli e Andrea Bellavite

Come si costruisce la pace e perché “conviene” di più fare la guerra? Questo libro svela i meccanismi che oppongono la costruzione della pace alle spinte nazionaliste, dell’odio etnico, della sopraffazione e della violenza. Uno di questi meccanismi consiste nel far credere all’opinione pubblica che la guerra non esiste più. C’era una volta la guerra, quella che hanno combattuto i nostri padri e i nostri nonni, non certo ora, non qui.
Il termine guerra è tenuto lontano dagli strateghi della comunicazione, vuoi per ottenere consenso nei percorsi parlamentari e dall’opinione pubblica, vuoi per non disturbare l’andamento dei mercati e delle borse con notizie troppo allarmanti. Ma anche per non risvegliare troppo quella coscienza collettiva che, se informata, si leverebbe contro ogni disavventura di conquista o scellerato progetto di intervento militare. Ed ecco che proprio loro, i militari, hanno inventato e diffuso la nuova veste della guerra: il peacekeeping

“La questione che ha appassionato la mia generazione – però senza successo – è stata se gli Stati abbiano o no il diritto di varcare le frontiere di altri Stati per imporre con la forza la pace o il rispetto dei diritti umani. È stata se le frontiere, questo limite simbolico, sacralizzato (i nostri nonni morirono per i “sacri confini della patria”), debbano essere anche il limite della giustizia, della vita, dell’umanità. È una questione che non abbiamo saputo risolvere. La ricerca continua. Resta viva, praticata, operante, la volontà dei costruttori di pace. È da lì che bisogna eternamente ripartire”. (Pietro Veronese, la Repubblica)

“L’autore evidenzia come sia indispensabile separare gli interventi di costruzione della pace (peacebuilding) dalla commistione con i militari e al contempo racconta i palesi fallimenti e le ipocrisie degli aiuti umanitari, che invece di agire sui conflitti per creare condizioni di sviluppo e di economia sociale diventano portatori di nuovi conflitti e disuguaglianze”. (Luisa Morgantini)

Con il patrocinio di: Intersos, Fondazione Alexander Langer, EducAid, Associazione per la pace, Associazione Europa Levante

 L’autore
Davide Berruti (Cagliari, 1969) è laureato in Lingua e Letteratura Araba. Attivo nella cooperazione internazionale dal 1996, nel 1999 ha cominciato a lavorare come formatore di operatori internazionali con il Centro studi difesa civile e con l'Università internazionale delle istituzioni dei popoli per la pace di Rovereto. Dal 1999 al 2005 è stato coordinatore nazionale dell'Associazione per la Pace. Dal 2004 al 2008 ha coordinato il progetto “Dialoghi di pace a Cipro”. Dal 2002 al 2008 è stato presidente della società cooperativa Mediazioni, per la gestione positiva dei conflitti. Attualmente lavora come libero professionista e come docente in molti Master per operatori di pace oltre che come consulente per i processi di riconciliazione in alcuni progetti di cooperazione internazionale. Coordina la missione umanitaria di Intersos in Sud Sudan.

Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

mercoledì 15 febbraio 2012

NASCE IL PREMIO BARBARA FABIANI PER LA STORIA SOCIALE

La casa editrice Infinito edizioni

con il patrocinio di Agenzia Redattore Sociale, Associazione Macondo, Associazione Progettarte, Associazione culturale Vita Romana fondata da Barbara Fabiani, Circolo culturale “Il nome della Rosa”, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – Sapienza Università di Roma, EIDOS, Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, Golem Informazione, IRSI – CISL, MISNA, Museo di Alatri, Noidonne, Regione Lazio, Società Italiana delle Storiche

presenta la I° edizione
del PREMIO BARBARA FABIANI PER LA STORIA SOCIALE

Il Premio Barbara Fabiani per la Storia Sociale nasce in memoria della scrittrice, giornalista e studiosa di scienze sociali Barbara Fabiani, scomparsa il 14 dicembre 2011 all’età di 43 anni e già autrice per la casa editrice Infinito edizioni del libro dal titolo “Fare l’amore a Roma. Passeggiate nella storia sociale della Città Eterna”.
Il Premio nasce con il fine di indagare e raccontare l’evoluzione delle questioni di genere e, più in generale, dei rapporti affettivi e familiari nell’esperienza delle persone e nel corso della storia. Obiettivo del Premio è di valorizzare ogni anno una ricerca divulgativa in materia – scelta tra quante saranno inviate al vaglio della Giuria, presieduta dal professor Carmine Russo – così da mantenere alta l’attenzione sugli studi sociali e, al contempo, costituire una biblioteca divulgativa di alto spessore letterario e sociale in materia.
Il Premio si compone di due sezioni: “saggistica” e “immagini” (fotografia o illustrazione). Dette sezioni avranno, ciascuna, un’unica opera vincitrice.
Ciascuna delle due opere vincitrici sarà premiata con la pubblicazione. Le due opere vincitrici, una per ogni sezione, concorreranno a costituire un’unica opera letteraria: l’immagine vincitrice (fotografia o illustrazione, a colori o in bianco e nero) costituirà la copertina del libro, all’interno del quale sarà pubblicato il saggio vincitore della sezione saggistica.
Le opere devono naturalmente essere inedite per poter partecipare al Premio.

Il regolamento completo del Premio si trova agli indirizzi web

Per informazioni: premiobarbarafabiani@gmail.com, info@infinitoedizioni.it
Infinito edizioni: 06 93 16 24 14

Alfredo Provenzali ricorda il collega Nico Sapio

Il ricordo di Alfredo Provenzali del collega Nico Sapio nella postfazione al libro “L’ultima bracciata” di Francesco Zarzana

Raccontare chi era Nico Sapio mi provoca sempre una grandissima emozione. Nico non era solo un normalissimo collega, ma era soprattutto un grande amico e professionalmente per me un unico punto di riferimento. Si condivideva la stessa stanza d’ufficio, si lavorava gomito a gomito. Si raccontava di noi, delle nostre famiglie, se tutto procedeva bene, la figlia che pian pianino cresceva. Nico era soprattutto una persona generosa e un animo sensibile.
La sua passione principale non era il nuoto. A questa disciplina sportiva si era approcciato nel tempo e con grande gioia. Lui amava tantissimo il rugby e ne comprendeva il grande significato, il rispetto per l’avversario, le regole un po’ complesse, il gioco. Per dire poi di un altro suo grande amore, che era la vela. Vivendo a Genova non si può non amare il mare e Nico amava il mare e la vela.
Fece parte della prima squadra di quel meraviglioso gruppo che era la trasmissione radiofonica Tutto il calcio minuto per minuto e anche in questa parte della sua professione riuscì a sapersi distinguere da tutti gli altri. Trape­lava nei suoi interventi e nelle sue radiocronache che lui era al servizio degli ascoltatori, senza che la sua cronaca mettesse lui al primo posto. Mi ricordo di una volta in cui, in collegamento dallo stadio Marassi, gli passarono la linea; in quel periodo non c’era la possibilità di fare le interruzioni sugli altri colleghi che parlavano, e lui disse: “Mi dispiace ma qua non è successo niente, non sta succedendo niente neanche adesso e passo subito la linea al prossimo campo collegato, augurandomi che almeno lì succeda qualcosa”. Passò la linea e proprio qualche secondo dopo in quel campo ci fu un goal che il commentatore riuscì a raccontare in diretta. Ricorderò sempre que­st’incredibile episodio. Perché Nico era fatto così: spontaneo e con una sen­sibilità che non lo facevano mai protagonista dei suoi servizi, sia radiofonici che televisivi.
La sera della tragedia ero alla piscina di Albaro per la partita di pallanuoto di Coppa dei Campioni del Recco. Era stato dato a me il servizio per sostituirlo perché lui doveva andare a Brema. C’era l’Eurovisione e Nico era il giornalista che poteva benissimo raccontare quella gara. Quando trapelò la notizia, il clima si fece irreale. Si avvicinarono a me alcune persone e mi dissero. “Pare che…”. Si può solo immaginare il mio stato d’animo di quel momento. Ma nel grande rammarico e dolore per l’amico perduto, il mio primo pensiero era quello di stare vicino alla famiglia. Quello per noi, amici cari e colleghi, sarebbe stato il compito principale.
Da lui ho imparato che il lavoro che facevamo doveva essere soprattutto gioia. E Nico era un grandissimo giocherellone, scherzava sempre, la battuta era sempre pronta così come anche la barzelletta, ma l’approccio al suo la­voro era svolto con grandissima serietà. E tutti glielo riconoscevano.
Io ho cominciato con lui e per me il suo ricordo è indelebile.
Sono contento che questo libro lo abbia ricordato, insieme ai ragazzi e al tecnico Costoli. Perché se una persona deve avere un mito, per me Nico è il mio mito.

Per informazioni, Infinito edizioni: 06/9316241
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918

martedì 14 febbraio 2012

Infinito edizioni – Nuovo in libreria

IL DIRITTO DI CAMBIARE
Le sfide della giustizia sociale in Italia e nel mondo
(pag. 112, € 12,00)

Di ActionAid

La crisi mondiale che stiamo vivendo colpisce le persone in modo molto diseguale.

A patirne le conseguenze sono coloro che già vedono meno rispettati i propri diritti fondamentali, primi tra tutti quelli alla giustizia sociale: persone con scarsa istruzione, emarginati, immigrati, contadini senza diritti sulla terra che coltivano, donne che non vedono riconosciuto il loro ruolo nella società.

La giustizia sociale è la possibilità per ogni persona di essere concretamente inclusa nella vita della propria società, potendo partecipare ai processi decisionali che la riguardano, avendo garantito un adeguato livello di sicurezza, di istruzione, di accesso alle informazioni.
Quello della giustizia sociale è un concetto ampio, che chiama in causa molti dei diritti umani della Dichiarazione universale del 1948 e altri atti del diritto internazionale. ActionAid raccoglie tutte le sfide lanciate dalla giustizia sociale, cercando di creare sempre più, in Italia come nel cosiddetto “Sud del mondo”, opportunità di riscatto per coloro che subiscono ingiustizie, che sono emarginati ed esclusi. Sono prima di tutto loro ad avere il diritto di cambiare.
Il diritto di cambiare racconta l’ingiustizia sociale in Italia e in alcuni Paesi del Sud del mondo (Kenya, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo). Sono casi che riguardano il diritto al cibo, le nuove forme di povertà e la violenza contro le donne. Il libro mette in evidenza le forti analogie tra i vari casi, dimostrando come le dinamiche che li producono siano le stesse, anche in Italia e nel Nord del mondo.

I diritti d’autore de Il diritto di cambiare sono 
destinati a un progetto in Etiopia,
nel distretto di Ankober, allo scopo di migliorare 
l’agricoltura sostenibile e il livello di sicurezza alimentare 
attraverso la valorizzazione
e la partecipazione delle donne.


L’autore
ActionAid è un’organizzazione internazionale che lotta contro l’ingiustizia, in particolare contro la povertà e l’esclusione sociale. Lo fa da oltre trent’anni in più di quaranta Paesi nel Nord e nel Sud del mondo.
In Italia ActionAid è presente dal 1989 e raccoglie finanziamenti per progetti in 32 Paesi, contribuendo a migliorare le condizioni di vita di oltre 174.000 bambini, delle loro famiglie e della loro comunità, raggiungendo direttamente oltre 700.000 persone.
ActionAid è inoltre impegnata in attività di campaigning, volte a combattere alla radice le cause di povertà e ingiustizia. A tal fine, ActionAid organizza attività di mobilitazione, advocacy e lobby nei confronti di istituzioni e imprese. La sua campagna più recente è “Operazione Fame”, il cui obiettivo è contribuire ad assicurare il diritto al cibo in ogni parte del mondo.
ActionAid promuove l’attivismo organizzato, impegnandosi per la crescita di gruppi locali in tutta Italia. Negli ultimi anni ha incrementato i suoi sforzi per radicarsi sul territorio italiano, aprendo uffici in una decina di città e province tra Torino e Reggio Calabria.

Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918