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giovedì 22 novembre 2018

25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settimana di approfondimenti

Abbiamo attinto al prezioso lavoro dello storico Angelo Lallo, precisamente dal libro dal titolo IL SENTIERO DEI TULIPANI, il brano di oggi sul tema della violenza contro le donne.


“L’indicatore ideologico è proteso verso la creazione di un’identità nazionale legata, individuo per individuo, dal collante psicologico della paura e dell’angoscia (personale e collettiva) per preservare una nazione votata alla sparizione economica, etnica e culturale. Gli strumenti usati sono stati molteplici, principalmente facendo leva sulle corde emotive legate alla paura nei confronti dell’altro, ribadendo che il popolo serbo era psicologicamente e geneticamente superiore alle sottorazze croate e bosniache, considerate alla stregua di animali. È stato immesso nel corpo sociale il virus della tensione psicologica, proponendo eventi negativi del passato (la storia di massacri contro il popolo serbo) come se fossero attuali, utilizzando la narrazione storica coniugata al presente, costruendo artificiosamente l’alibi per distruggere il nemico, non importa se il vicino di casa, l’amico o uno stesso familiare. Eliminare “l’altro” non era che una forma di difesa personale, e quindi lo stupro etnico è diventato una “necessaria” purificazione genetica. In questo solco il genocidio di Srebrenica, tra le altre cose, è stato un rito dimostrativo dell’inutilità del maschio musulmano, un tassello verso la purificazione etnica, atto indispensabile in prospettiva della distruzione di un popolo. L’abilità è stata quella di legare le teorie psicologiche al tessuto nazionale serbo, utilizzando paradigmi sociali, storici,
culturali e spirituali già esistenti per creare una “bolla collettiva di paura” che ha prodotto un fenomeno peculiare di queste terre per il quale potremmo coniare il termine di psiconazionalismo, un concetto che non si trova in un dizionario.”