L'Unione europea sopravviverà alla
più grande crisi dal Dopoguerra?
Di Gianni Pittella e Francesco De
Filippo
Con un intervento di Giorgio
Napolitano
Contributi di Daniel Gros, Stefano
Micossi, Joseph Mifsud
Coordinamento di Luciano Cerasa e
Daniele Cardella
“Abbiamo
oggi bisogno di più Europa”.
(Giorgio
Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana)
Anticipazioni su alcuni dei percorsi
che, secondo il vicepresidente
del Parlamento Europeo Gianni
Pittella, l’Unione europea dovrebbe compiere per uscire da una situazione che
l’ha portata sull'orlo del baratro.
Dopo l’allargamento ai nuovi Paesi
dell’Est dell’Unione, molti si chiedono quale sarà il futuro della dotazione
europea dei fondi strutturali italiani in un momento così difficile per la
nostra economia e per il Sud del Paese: dobbiamo temere un ridimensionamento
del sostegno Ue? Perché in Italia se ne parla cosi poco?
“ Stenta a decollare in Italia il dibattito sulla
programmazione dei fondi europei nella nuova fase 2013/2020, anche qui in
un’apparente mancanza di consapevolezza della posta in gioco. Eppure, la
discussione non verte sul sesso degli angeli ma su quanti soldini potrà
disporre l’Unione europea per rispondere ai bisogni dei propri cittadini, dalla
sicurezza alimentare all’ambiente, dalla sicurezza alla politica estera, al
sostegno alle imprese, alla cultura, alla ricerca, ai giovani. Proviamo dunque
a portare un po’ di luce.
Il
negoziato che impegnerà governi e parlamenti nazionali, Parlamento e
Commissione europea verterà su alcuni punti cruciali: la cifra complessiva del
bilancio, la sua ripartizione sugli assi fondamentali (Pac, Politica agricola
comune, e Fondi strutturali), il finanziamento della politica estera e di
sicurezza, la competitività e la crescita.
Su questi
nodi l’Italia deve avere una posizione comune e deve stringere le giuste
alleanze con altri, e in ciò non aiuta la leggerezza dell’attuale governo.”
Francesco De Filippo (Napoli, 1960) è dal 1986
giornalista dell'Agenzia Ansa ed è
stato corrispondente per Il Sole
24 Ore. Come romanziere e saggista ha pubblicato Una storia anche d’amore (Rizzoli, 2001); L’affondatore di gommoni (Mondadori, 2003); Pubblicate esordienti? Guida pratica per chi ha un libro nel cassetto
(Nutrimenti, 2004); Sfregio
(Mondadori, 2006); Quasi uguali. Storie
di immigrazione (Mondadori, 2009); Monnezza
(Infinito edizioni, 2010); Questo mondo
un po’ sgualcito (con Andrea Camilleri, Infinito edizioni, 2011); Mafia padana. Le infiltrazioni criminali in
Nord Italia (con Paolo Moretti, Editori Riuniti, 2011), Come un Italiano (Infinito edizioni, 2012).
Da alcuni sono stati tratti spettacoli teatrali. Ha vinto numerosi premi;
alcuni suoi libri sono stati pubblicati in Germania, Francia e nella Repubblica
Ceca. Vincitore del Premio Festival Paris Noir 2011 e del Premio internazionale
Domenico Tulino 2011.
Gianni Pittella (Lauria,
1958) è medico, sposato con due figli, eurodeputato dal 1999, primo
vicepresidente del Parlamento europeo. È membro della commissione per il
Mercato interno e la protezione dei consumatori e di quella per i Problemi
economici e monetari. Fa inoltre parte della delegazione per le relazioni con
l’Albania, la Bosnia-Erzegovina, la Serbia, il Montenegro e il Kosovo e della
Delegazione all’Assemblea parlamentare euromediterranea. Ha fondato con Mario
Mauro il centro Meseuro per lo sviluppo dell’Europa del Mediterraneo, presiede
la Fondazione Zefiro e l'associazione politica Prima Persona. È membro della
direzione nazionale del Pd, del cda della Fondazione Mezzogiorno Europa,
presiede il gruppo interparlamentare del Pd sul Trattato di Lisbona. Ha scritto
molti libri tra cui Rosso Antico
(1996), Diario di bordo (1997), Eurodiario (1999-2000), Il Triangolo della ricchezza (2003), Europ@ (2004), Dal Sud in Europa con Te (2004), Partiti europei e gruppi politici nel nuovo Europarlamento dell’Unione
a 25 (2004), Un’Europa per i
cittadini (2006).