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giovedì 19 marzo 2015

Mi chiamo Beba su Repubblica.it




Mi chiamo Beba di Palma Lavecchia è su Repubblica.it con uno splendido articolo di Silvana Mazzocchi. 
Il testo propone un'importantissima riflessione per tutte le donne. Il sottotitolo è uno slogan efficacissimo che dovrebbe tatuarsi a vita nelle nostre menti: se un uomo ti picchia non è mai per amore.
Quante volte le donne sono state e sono tutt'ora vittime di stalking e violenza? Nonostante il decreto legge del 2013 che per la prima volta in Italia si occupa del reato di femminicidio, la strada è ancora molta da fare, anche se forza, coraggio e consapevolezza stanno facendo breccia nel cuore di tante donne italiane.
Come succede per Benedetta, la giovane bellissima moglie e madre Benedetta, che un giorno cambia aspetto, è trasandata, è depressa e rischia di perdere la vita, lasciata dal marito morente e malridotta sul ciglio della strada.
Ma Benedetta ha un'arma forte nel suo arsenale: Mattia, suo figlio, che gli darà la giusta forza per risollevarsi e dire basta a quella vita di buio e ombra e sì alla luce e ai colori vivaci, proprio come quelli della copertina del libro. Benedetta, infine, cambierà anche il suo nome: diventerà Beba.

Ecco di seguito l'incipit dell'articolo di Silvana Mazzocchi sulla rubrica Passaparola di Repubblica.it.


"Storia di Benedetta, detta Beba, perseguitata per anni da un compagno violento. Storia di una donna che trova il coraggio e la forza di reagire alle sevizie fisiche e psicologiche che le infligge l’uomo che aveva promesso di amarla, il padre di suo figlio. Apre gli occhi, Beba e capisce che mai la violenza può essere spacciata per amore, si ribella e comincia a battersi per il suo futuro e quello del suo bambino. E, solo per un soffio, non finisce nella macabra contabilità che ogni anno conta centinaia di donne uccise dal marito, dal fidanzato, dall’uomo che aveva promesso di rispettarle e proteggerle..."

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