Continua la nostra indagine su #8marzoxché. Domenica sarà la Festa della Donna, e oggi vogliamo riflettere con John Doe, autore del libro Solo come in area di rigore.
L’8 marzo è la Giornata Internazionale della donna, ufficializzata dall’Onu nel 1977 come data simbolo per rendere omaggio alle lotte e ai sacrifici della donne che, dall’inizio del 1900, e ancora oggi, lottano per avere pari diritti e per opporsi strenuamente a discriminazioni e violenza. Ha ancora senso, nel 2015, festeggiare la festa della donna, oppure è un’arma a doppio taglio?

Ha senso eccome festeggiare quell’8 marzo 1917 ha senso ribadire la propria identità sociale in un mondo che ha memoria corta.
Come si può evitare che le donne, soprattutto le ragazze giovani, identifichino l’8 marzo con la mimosa e non con il vero significato della festa?
Le nuove leve hanno più fonti di informazione e molta più consapevolezza e sfrontatezza. Figlie sì del consumismo ma anche curiose di sapere i perché e questo è un bene perché la curiosità stimola la fantasia. (John Doe, autore di Solo come in area di rigore).