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giovedì 30 aprile 2015

Un libro verità su come banche e finanza influiscono sulla nostra vita


di Massimo Guerrieri, Paolo Giovanardi e Antonello Cattani
prefazione di Rosario Trefiletti

Un libro che accomuna e unisce il cittadino e l’esperto di economia e finanza

Tutti i giorni chi ci governa ci ripete che siamo usciti dalla crisi e che la nostra economia è in ripresa. Una bugia. Ci raccontano che le bolle speculative non esistono più e che gli anni neri dal 2008 in poi sono finiti. Una menzogna.
Ognuno di noi ha un conto in banca e si affida ai loro consulenti per investire i pochi risparmi messi da parte. Pensando ai figli o a una pensione irraggiungibile. Ci facciamo consigliare, ci stupiamo della validità di un investimento più che fruttuoso per noi. Firmiamo e andiamo a casa contenti. Senza sapere che, forse, abbiamo “autografato” un contratto diverso da quello che ci hanno proposto con tanto vigore e convincimento. Senza sapere che stiamo arricchendo la banca e che noi, invece, stiamo perdendo tutto.
Così banche e finanza ci rovinano la vitadi Massimo Guerrieri, Paolo Giovanardi e Antonello Cattani, tre consulenti finanziari senza conflitti di interessi, è un libro che ci racconta una grande verità – come il banco non perde mai – in modo semplice e diretto.
Questo libro nasce dall’esperienza diretta, maturata in lunghi anni di carriera e di posizioni di responsabilità nel mondo delle banche, e dal desiderio di onestà e giustizia nei confronti dei clienti e dei risparmiatori che ogni giorno si rivolgono con fiducia al proprio consulente.
Questo libro spiega come e perché finanza e banche ci rovinano la vita da sempre, quali sono le misure e le cautele da adottare per mettere al sicuro i propri risparmi e il proprio futuro e perché molto presto scoppierà una nuova bolla speculativa che tornerà a mettere in una condizione precaria la nostra esistenza, mentre la politica continua a sostenere che, invece, siamo vicini all’uscita dalla crisi. Sapendo di mentire.
 “Nascosta dietro alla complessità e all’illeggibilità dei contratti si è spesso celata l’intenzione di pilotare gli investimenti dei cittadini verso prodotti poco chiari, dalla dubbia sicurezza e solidità. Prodotti che poi si sono dimostrati fallimentari, mandando in fumo i risparmi di una vita di molte famiglie. Si aggiunga che questi investimenti ad alto rischio sono stati proposti anche a molte amministrazioni comunali, che si sono poi ritrovate a scaricare le perdite sui cittadini attraverso un aumento delle imposte, con un doppio danno per questi ultimi…”. (Rosario Trefiletti)