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venerdì 24 aprile 2015

Pane al pane. Storie di farina, vino e amori con gli amici di una vita, di Giovanni Soldati

Infinito edizioni – nuovo in libreria

di Giovanni Soldati
prefazione di Oscar Farinetti
introduzione di Stefania Sandrelli
È il 1977 e Mario Soldati dà alle stampe un capolavoro dal titolo Vino al vino, un “viaggio d’assaggio” attraverso le regioni italiane, i vigneti e i vini.
Quattro decenni dopo, Giovanni Soldati, figlio di Mario e anch’egli regista, compie il viaggio di ritorno, passando dal vino al pane, radice comune italiana per definizione.
Il profumo del pane fatto in casa che si sprigiona nelle strade; il pane dei tempi della guerra e quello, ormai diverso perché “americanizzato”, degli Anni ’50; il pane che accompagna le scampagnate al fiume di un tempo che non tornerà più e tanti altri ricordi di pane e di farina fanno parte delle storie di vita dei compagni di viaggio di questo libro: Stefania Sandrelli, Ermanno Olmi, Francesco Rosi, Gino Paoli, Renzo Arbore, Enrico Vanzina, Ettore Scola, Maurizio Micheli, Nino Benvenuti, Michele Placido, Pupi Avati, Tinto Brass, Francesca Archibugi, Bernardo Bertolucci.
Con loro il regista romano racconta la storia d’Italia in un viaggio indimenticabile, ognuno con la sua madeleine, da cui nasce una preghiera moderna per un Paese che è ancora unito nonostante si sia passati dal “dacci oggi il nostro pane quotidiano” a tempi difficili in cui “guadagnarsi la pagnotta” è un’impresa.
“Caro Giovanni, nel tuo libro si leggono storie bellissime di gente speciale. Il pane piace alla gente semplice e in genere la gente semplice è speciale. La tua idea di scrivere di pane è semplice e speciale, come semplice e speciale è stato tuo padre che ha scritto di vino. Voi Soldati non potevate che occuparvi di queste meraviglie e non potevate che farlo nel vostro stile, semplice e speciale allo stesso tempo. Aggiungerei beneducato. Grazie a entrambi”. (Oscar Farinetti)
“Il pane è buono comunque e dovunque, in ogni forma. Lo prediligo rispetto a qualsiasi altro alimento, anche quelli considerati più prelibati. Ma sì, lo ammetto: sono pane-dipendente e il pane è il mio caviale. E questo splendido libro è il companatico giusto per apprezzarlo ancora di più”. (Stefania Sandrelli)