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sabato 25 aprile 2015

25 Aprile:ecco la storia di come tutto purtroppo è cominciato

Infinito edizioni – nuovo in libreria
1926-1939, l’Italia affonda
(€ 19,90 – pag. 432)

di Ugo Mancini
La Storia di come purtroppo tutto è cominciato
Roma e la sua provincia hanno dato una spinta decisiva al movimento antifascista italiano, con un contributo di sangue e dolore immensi. Questo libro, firmato da uno dei maggiori esperti della materia, racconta le vite di perseguitati e persecutori, tracciando una linea nera inquietante che porta fino ai giorni nostri.
Una storia dell’antifascismo a settant’anni dalla Liberazione non è superata: se si riflette sulla sopravvivenza del fascismo alla propria rovinosa caduta e sui recenti rigurgiti nazionalistici e xenofobi, ci si può rendere conto che così non è. Come hanno sostenuto alcuni pro­tagonisti della cultura occidentale, da Wilhelm Reich ad Albert Camus, e come ha intuito Pier Paolo Pasolini, il fascismo non è semplicemente un fatto racchiudibile tra due parentesi, secondo la famosa tesi crociana. È stato, invece, frutto di un bisogno di autoritarismo maturato dalle masse, senza il cui consenso non si sarebbe avuta una dittatura fascista in Italia. Contro la quale è via via sorto un movimento antifascista per anni perseguitato e minoritario, ma destinato a incrementare la sua forza man mano che il regime mussoliniano perdeva consenso nella popolazione vessata e impoverita, che vedeva istintivamente la lotta contro il regime una lotta per la dignità, per la libertà e per il lavoro, per i diritti, per la democrazia.
Studiare oggi l’antifascismo di ieri può contribuire a definire i con­torni di una battaglia a lungo perduta o, meglio, vinta solo con il di­sastro bellico, con la lotta armata e con il sopraggiungere degli Alleati, e a individuare gli errori e i limiti delle azioni di contrasto adottate dai diversi partiti o dai diversi ambienti culturali posizionati tra la tesi crociana della «parentesi», quella gobettiana della «rivelazione» e quella socialcomunista del trionfo capitalistico.