«“Dottoressa, ma io potrò ancora avere figli?”. Hanno paura che
il carcere le intacchi anche nella loro integrità fisica, che il reato si
riveli una malattia non solo dell’anima ma anche del corpo. E molte di loro
vedono la maternità come una possibilità di rivalsa su una vita di fallimenti».
Adele Teodoro è una ginecologa speciale: volontaria presso la casa
circondariale milanese di San Vittore, con l’associazione Gravidanza Gaia porta la sua professione dietro le sbarre. Non solo
camice bianco e strumenti medici, ma soprattutto comprensione, sostegno, ascolto.
Sì, perché, come dice il titolo dell’articolo, appena uscito su Famiglia Cristiana dedicato proprio ad
Adele Teodoro, “anche in cella essere donne si può” e l’incontro settimanale
con la dottoressa diventa un’occasione per parlare, sfogarsi, confidare le
proprie preoccupazioni, proprio come quando si chiacchiera con un’amica.
«Per le detenute, la visita ginecologica del sabato s’era
trasformata in un appuntamento speciale, quasi mondano, al quale presentarsi
in ordine, curate, con vezzi femminili che stavano dimenticando».
Adele, che per il suo impegno sociale ha
ricevuto nel 2012 l’onorificenza di Cavaliere
della Repubblica e vinto l’Ambrogino
d’Oro 2014, ha raccontato la sua storia ad Emanuela Zuccalà, giornalista e reporter, che le ha dedicato un intero
capitolo nel libro Donne che
vorresti conoscere (Infinito edizioni, 2014). Il libro della
Zuccalà narra storie di donne da tutti i Paesi del mondo che con forza e coraggio
si sono riscattate da violenza e discriminazioni. Un libro che dà voce a chi
non ce l’ha e afferma che cambiare il mondo si può e che possono essere proprio
le donne a farlo. Con esempi come Adele Teodoro.
Per leggere l’intero articolo dedicato alla
Dott.ssa Adele Teodoro su Famiglia Cristiana potete cliccare a
questo link.
Buona lettura