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venerdì 20 febbraio 2015

Dolomiti, Grande Guerra e sportivi in trincea: La migliore gioventù di Daniele Nardi e Dario Ricci

Le Dolomiti che svettano nel cielo terso di montagna, tanto blu da far male agli occhi. Difficile pensare che tanta bellezza sia stata funestata della Grande Guerra e che il sentiero che ora si percorre con l’adrenalina della salita sia stato teatro di morte. Le trincee feriscono ancora oggi le rocce, cosparse di schegge di bombe, proiettili di piombo e resti di gavette o di lanterne dei nostri soldati al fronte. Chi erano questi giovani? La guerra non guarda il nome sulla carta d’identità, né i traguardi raggiunti. Le fatiche e le gioie per conquistare un traguardo sul ring, in pedana, sul campo da calcio, in un circuito o sulla pista di atletica non hanno risparmiato a questi giovani gli orrori della guerra, dove la sfida principale, la vera vittoria, era la sopravvivenza.
Daniele Nardi e Dario Ricci, dopo In vetta al mondo si armano di piccozza e penna per raccontarci le storie de La migliore gioventù. Vita, trincee e morte degli sportivi italiani nella Grande Guerra. Da Enzo Ferrari al mantovano Tazio Nuvolari, dal grande schermitore livornese Nedo Nadi a Virgilio Fossati, trascinatore dell'Inter e capitano della Nazionale azzurra di calcio, fino a protagonisti inattesi e sorprendenti arrivati al fronte da tutta Italia, sullo sfondo di quelle montagne che furono tra gli scenari più suggestivi e tragici della prima guerra mondiale.
“Nardi e Ricci si sono calati nella parte, sono tornati nei luoghi martoriati dalla guerra per omaggiare la memoria di chi non è più tra noi, hanno ricordato quel momento così buio da una prospettiva nuova, originale, che ci dà l’esatta concezione di cosa significhi davvero lo sport”. (Giovanni Malagò)
“La vicenda umana, militare e sportiva nell’emozionante testo di Nardi e Ricci s’intreccia con quella di (…) marciatori, calciatori, ginnasti, pugili, ciclisti, schermidori, canottieri, piloti automobilisti, ognuno con una storia di piccoli e grandi eroismi. Molti caduti sul campo. Tutti tornati a rivivere in questo libro senza retorica, onesto e obiettivo nel suo descrivere la Grande Guerra con un respiro ricco di veri, indimenticabili, momenti di gloria”. (Sergio Giuntini)
L’iniziativa rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale
Con il patrocinio della Federazione Alpinistica Ticinese