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giovedì 19 maggio 2016

Bosnia, il censimento del 2013 potrebbe essere annullato

1° luglio 2016: è la data ultima entro la quale devono essere pubblicati i dati raccolti durante il censimento del 2013, il primo mai realizzato in Bosnia Erzegovina dal 1991, costato la bellezza di 25 milioni di euro.

La pubblicazione dei dati del censimento slitta mese dopo mese da quasi tre anni, ma ormai si è forse arrivati al punto di non ritorno. Secondo quanto rivelato dal quotidiano bosniaco “Nezavisne novine”, l’ultimo tentativo di mediazione tra i gruppi nazionalisti al potere nelle due Entità che dal 1995 costituiscono la Bosnia Erzegovina sarebbe fallito poiché le due parti non riescono a mettersi d’accordo sulla metodologia di elaborazione dei dati raccolti. La sostanza è che ci sarebbero problemi nell’individuare o nel determinare l’appartenenza “etnica” e “religiosa” di circa 196.000 cittadini. E ciascuno dei gruppi nazionalisti al potere nelle due entità sta tirando per la giacchetta quelle persone per fare in modo che entrino a ingrossare i numeri del proprio schieramento. A questo si aggiunge la volontà dei serbi di Bosnia di usare quei dati per dimostrare che, secondo loro, le vittime del conflitto bosniaco-erzegovese sarebbero state 96.000 e non 254.000, come denunciato dai musulmani di Bosnia, che a loro volta avrebbero l’interesse a incrementare il numero delle loro vittime e, secondo i serbo-bosniaci, e ridurre quello dell’altra parte. Insomma, una situazione difficilissima, figlia ancora una volta dell’idiozia nazionalista di tutte le parti, che rischia non solo di mandare in fumo una cifra enorme per i magri conti bosniaco-erzegovesi, ma anche di rinfocolare vecchi rancori e allontanare ancora di più la Bosnia dall’Unione europea. Circostanza, quest’ultima, particolarmente gradita al momento soprattutto al nazionalismo serbo-bosniaco. La Ue media, ma la situazione pare difficile da modificare. Al momento, l’unica speranza parrebbe essere quella di rinviare al 31 dicembre 2016 la scadenza per la pubblicazione dei dati, così da provare a intavolare nuove trattative. Ma non è ben chiaro se tutte le parti siano disposte a questo slittamento.