(pag. 128 - € 12,00)
Di Matteo Ferrazzi e Matteo
Tacconi
Introduzione di Federico Ghizzoni
Postfazione di Angelo Tantazzi
Postfazione di Angelo Tantazzi
“Me ne vado a Est
è un volume unico nel suo genere. In una qualunque libreria si trovano libri
sulla Cina, sull’India, sul Brasile, sulla Russia. Mai, però, un testo come
questo, che sapesse dare una visione complessiva sull’Europa dell’Est e che
avesse il coraggio e la capacità di raccontare le storie di coloro che hanno
varcato l’ex Cortina di ferro”. (Federico Ghizzoni, a.d. UniCredit)
Migliaia di imprenditori e cittadini italiani hanno
lasciato il Belpaese per andare a vivere e a produrre a Est, nei Paesi
dell’Europa orientale e balcanica un tempo oltrecortina. Me ne vado a Est racconta le storie di chi ce l’ha fatta e di chi
non ce l’ha fatta – imprenditori e manager, calciatori e veline. E,
soprattutto, spiega le economie e i sistemi politici di questi Paesi con
passione e semplicità, mettendo in evidenza luci e ombre di un processo che sta
cambiando l’industria italiana e tutte le nostre vite.
Me ne vado a est ci spiega che l’80 per cento
delle imprese italiane attive nell’Europa dell’Est lavora principalmente in
quattro Paesi: Romania, Polonia, Ungheria e Bulgaria. Le aziende italiane con
più di 2,5 milioni di euro di fatturato annuo attive in questi quattro Paesi
sono 4.000 e rappresentano un quinto della presenza imprenditoriale italiana
nel mondo. Sommando le aziende italiane attive in Serbia, Bosnia, Macedonia e
altri Paesi, le cifre sono ancora più sorprendenti. Ancora più straordinario è
il fatto che il numero di imprese italiane presenti nell’Europa dell’Est è
quattro volte superiore a quello delle aziende, sempre italiane, attive in
Cina. Se tenessimo conto anche delle piccole e piccolissime imprese, la
proporzione sarebbe ancora più accentuata. Idem per l’import-export: importiamo
dall’Europa orientale tre volte e mezzo quello che importiamo dalla Cina;
esportiamo a Est un flusso di merci otto volte superiore a quello diretto verso
il Dragone.
Me ne vado a Est prova a colmare un grave vuoto di conoscenza e a tracciare
un’analisi dei Paesi di destinazione e a
spiegare le ragioni, le delusioni e le difficoltà che spingono a varcare la
frontiera.
“Il testo di
Ferrazzi e Tacconi non è un libro solo per economisti. Mette insieme elementi
di storia, di cultura e di politica, aneddoti, vicende sociali. È una piccola
enciclopedia, adatta ai curiosi come ai viaggiatori, che aiuterà a riscoprire
l’Est, una regione che è ormai parte integrante del nostro panorama produttivo
e culturale”. (Angelo
Tantazzi)
Con il patrocinio di
Confindustria Balcani e East
Gli Autori
MATTEO
FERRAZZI (1975), è laureato in Economia politica. È stato ricercatore a Bologna
presso Prometeia e in seguito
economista all'ufficio studi di Unicredit,
dove ricopre ora una posizione manageriale. Giornalista, scrive su diverse
testate. Ha partecipato come speaker
a decine di conferenze internazionali sulle tematiche dell'Est Europa e ha
scritto numerosi rapporti, contributi a libri e articoli. Vive tra Vienna,
l'Est Europa e Milano.
Per contattarlo: matteo.ferrazzi@fastwebnet.it
Per contattarlo: matteo.ferrazzi@fastwebnet.it
MATTEO
TACCONI (1978) è giornalista indipendente. Scrive di Balcani, Europa
centro-orientale e area russa. Scrive per diverse testate, tra cui Europa, Limes, East, Narcomafie, Popoli, Reset e Linkiesta. Ha all'attivo due libri: Kosovo, la storia, la guerra, il futuro
e C'era una volta il Muro, viaggio
nell'Europa ex comunista (Castelvecchi). Ha curato Narconomics, inchiesta a più mani sul narcotraffico internazionale
(Lantana).
Il suo
blog è www.radioeuropaunita.wordpress.com
Per informazioni, Infinito
edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918