(pag. 176, 13,00€)
di Anna Milazzo
A cura di Beatrice Gnassi
A cura di Beatrice Gnassi
Prefazione di Massimo Carlotto
Introduzione di Gianni Cascone
“La sistematica violazione dei diritti umani non fu solo un metodo ‘necessario’ a eliminare l’opposizione ma un progetto politico scientificamente pianificato. Questa la tremenda verità dei pronunciamenti militari latinoamericani. La vicenda umana e politica di Anna Milazzo è un esempio emblematico di quello che accadde. Prima, dopo... durante. […]
Anahí del mare ci narra la notte
di un popolo ma alla fine della lettura la ‘luce’ di Anna inonda di senso
l’intera vicenda. Anna ha vinto. A caro prezzo, certo, ma questo libro
raccoglie mille e mille piccole vittorie. Anche delle persone che le sono state
vicino in questi lunghi anni.
Spero che Anahí del mare abbia il successo che
merita. Spero che in tanti, tantissimi lo leggano. Spero che venga adottato
nelle scuole. Che scuota coscienze, cha ravvivi memorie.
Io lo porterò con
me. Nella mia mente, nel mio cuore”. (Massimo Carlotto)
“Anna Milazzo appartiene a quella generazione che
in molti Paesi dell’America Latina è stata travolta, a tratti del tutto
cancellata, dalle dittature fasciste: dell’Uruguay, di cui spesso non si parla,
così come del Cile, dell’Argentina, del Paraguay, insieme a molte delle nazioni
del Centro America. Lei ha provato, nell’anima e nel corpo, quello che hanno
provato ebrei, comunisti, omosessuali, zingari e oppositori di fronte alla
follia nazista. Come è stato possibile tutto questo?”. (Gianni Cascone)
Negli anni che hanno preceduto il golpe del 27
giugno 1973, la violenza attraversa l’Uruguay. Anahì, come tanti altri giovani
universitari, si interessa di politica, si schiera dalla parte di chi difende
la libertà e i diritti fondamentali, scende nelle piazze per denunciare i
metodi repressivi del regime. Questa generazione pagherà il prezzo più alto per
le sue idee. L’esperienza della prigione e della tortura spezza in due la vita
e i ricordi di Anahì. In esilio a Firenze tenta di costruire una vita “normale”
ma riuscirà a liberarsi delle ombre di un passato oscuro e rimosso, soltanto
tornando a Montevideo. Si intrecciano alla sua storia, quelle di Marisa,
Santiago, Lucia, Tomàs e molti altri protagonisti che compongono un affresco
intenso e complesso di un popolo che con coraggio e ostinazione ha sfidato il
potere efferato della dittatura. Un racconto che oscilla tra la suggestione del
mito e l’impegno civile, tra un tempo soggettivo e quello della memoria
storica. Un percorso personale, quello dell’autrice, per rivivere, affrontare e
superare le ferite del passato.
Con il patrocinio di
Amnesty International
L’autrice
Anna
Milazzo è nata in Italia nel 1950. All’età di quasi due anni è emigrata con la
sua famiglia in Uruguay e ha vissuto a Montevideo fino al dicembre 1972.
Proprio quell’anno è stata sequestrata dalle forze armate e torturata. Anna non
ricorda quasi niente del periodo di prigionia a parte grida atroci. La sua
memoria ricomincia dalla sua liberazione, in un campo sotto la pioggia e i
fulmini. In Uruguay ha frequentato per due anni il corso di Psicologia presso
la facoltà di Scienze umane dell’Università della Repubblica. Dopo la sua
liberazione è andata in esilio a Firenze, dove si è laureata in Filosofia.
La curatrice
Beatrice
Gnassi, laureata in Lettere all’Università di Firenze, lavora all’interno
dell’Ufficio Comunicazione della Sezione Italiana di Amnesty International. Si
occupa delle pubblicazioni dell’associazione e del coordinamento editoriale
della rivista trimestrale “I Amnesty”. È la curatrice del Rapporto annuale.
Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918