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venerdì 18 novembre 2011

L’Asia di un grande viaggiatore nelle pagine di “Papà Mekong”: intervista a Corrado Ruggeri

Papà Mekong” (infinito edizioni, 2011), l’ottimo libro di Corrado Ruggeri – capo della cronaca romana del Corriere della Sera e autore di libri di viaggio per i tipi di Feltrinelli, Mondatori e Sitcom, oltre che volto televisivo di Marcopolo – è molte cose: il primo romanzo di un uomo, viaggiatore e giornalista, di immensa umanità; una full immersion in un’Asia sconosciuta ai più; una ricerca di genere nei delicati rapporti tra donna e uomo; una sfida in punta di penna per raccontare, con la delicatezza di una piuma e l’incisività di un pugnale arroventato, un mondo difficile, duro, fatto di sfruttamento e povertà, di sciacalli e vittime, di bambini rinchiusi in poveri orfanotrofi e gente che con immensa difficoltà a fine giornata riesce a mettere insieme un pugno di riso. Un mondo di frustrazione e di rancore che però ha dentro di sé quegli strumenti di catarsi e di rinascita che a noi occidentali sono probabilmente sconosciuti.
Scrive il giornalista Aldo Cazzullo nella sua prefazione al libro, che Papà Mekong ha il merito non solo di raccontare terre e personaggi lontani, ma anche di aprire la nostra mente e il nostro cuore a popoli che crediamo estranei, a uomini e donne che non abbiamo incontrato e non incontreremo. Corrado Ruggeri ci parla  di villaggi e orfanotrofi; ci ricorda che i poveri della terra esistono, e non sono soltanto le migliaia di Lampedusa, ma i miliardi che restano a casa, o cercano di costruirsela sulla propria terra. E ci spiega che loro certo hanno bisogno di noi; ma anche noi abbiamo molto bisogno di loro”.
Abbiamo approfondito questi spunti con Corrado Ruggeri e ne è scaturita l’intervista che riportiamo di seguito.