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giovedì 24 novembre 2011

La “sgrammatica” del teatro di Emma Dante: intervista a Giuseppe Distefano


Oltre a lunghe ed estenuanti prove, dietro ogni spettacolo teatrale c’è – talvolta dimenticato – il talento e la sensibilità di un fotografo, chiamato a immortalare e rendere talvolta eterni istanti comunque irripetibili. Giuseppe Distefano è tra questi grandi protagonisti della macchina fotografa ed è la persona che, negli ultimi anni, ha immortalato in scatti superbi i principali momenti di vita e d’espressione di tutti gli spettacoli della grande regista e autrice palermitana. Il vastissimo repertorio di immagini fotografiche degli spettacoli della Dante MPalermu, Carnezzeria, La Scimia, Vita mia, Michelle di Sant’Oliva, Cani di bancata, Il festino, Le pulle, Acquasanta – è al centro di un prestigioso e raffinatissimo lavoro dedicato all'opera della regista – una delle rivelazioni più importanti del panorama del teatro contemporaneo, vincitrice per la regia e la drammaturgia di importanti premi – e pubblicato da Infinito edizioni (Giuseppe Distefano, Il teatro di Emma Dante, 2010).
Delle immagini del fotografo siciliano la Dante ha scritto nella prefazione firmata nel libro: “La luce delle foto di Distefano è una luce che svela insopportabili dettagli, nascoste verità che dalla sala non possono vedersi. C’è sempre nei miei spettacoli qualcosa di segreto, qualcosa che non arriva al pubblico e che serve agli attori per mantenere il mistero che nutre parole e gesti. Il mio teatro è, soprattutto, un accadimento; per questo è importante trovare uno sguardo capace di cogliere il lato nascosto delle cose”. A Distefano abbiamo chiesto di rivelare a parole, in questa breve intervista, alcuni di questi dettagli.
continua...