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venerdì 15 aprile 2016

#Chernobyl30 "Giardino Atomico" di Emanuela Zuccalà

“La radiazione s’è abbattuta a macchie, con un tracciato tutto suo, e così tante campagne altamente inquinate restano popolate poiché, anche nel dubbio, si deve continuare a vivere e a mangiare, e negli anni queste terre malate sono diventate persino meta di immigrazione da Paesi ex sovietici più poveri: Moldavia, Daghestan, Kazakhstan, Georgia. Le case vuote abbondano, i raccolti pure. La radiazione non si vede e non si sente”. Con queste parole Emanuela Zuccalà racconta, nell’epub Giardino Atomico, gli effetti – anche migratori – dell’esplosione della centrale di Chernobyl, avvenuta trent’anni fa.