La
Giornata mondiale della Terra è il nome usato per indicare il giorno in cui si
celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite
celebrano questa festa ogni anno, il 22 aprile, un mese e due giorni dopo
l’equinozio di primavera. La celebrazione, che vuole coinvolgere il maggior
numero di Paesi, è stata istituita il 22 aprile 1970 per sottolineare la
necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.
La
ricorrenza di oggi aggiunge un importante valore non solo simbolico infatti
oggi nella sede delle Nazioni Unite
a New York si svolgerà una cerimonia che darà inizio alla firma del nuovo accordo globale
sul clima approvato nell’ultima COP 21 della Convenzione Quadro sul Cambiamento
Climatico a Parigi lo scorso dicembre: i rappresentanti dei Paesi dovrebbero
anche annunciare i propri programmi per una rapida ratifica e iniziative nuove
e più incisive per mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5°C. L’evento avviene
con una coincidenza: il 2015 è stato confermato l’anno più caldo mai
registrato e i primi tre mesi del 2016 sono stati caratterizzati da
temperature record. Saranno presenti oltre 165 leader del
mondo all’Onu per la cerimonia di firma, un record assoluto per il numero
dei Paesi che siglano nella stessa giornata un’intesa internazionale. Non
accadeva dal 1982 quando 119 stati firmarono la Convenzione delle Nazioni Unite
sul Diritto del mare. Per il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon,
l’accordo di Parigi, insieme all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, «ha
il potere di trasformare in mondo». L’intesa dovrà essere ratificata dei singoli Stati
ed entrerà in vigore 30 giorni dopo che almeno 55 Paesi che rappresentano il
55% delle emissioni globali di gas serra avranno depositato la ratifica all’Onu.
Il tema del cambiamento climatico e del rapporto
tra uomo e natura è affrontato da Andrea Merusi in La sfida di oggi
che, nelle conclusioni, evidenzia delle possibili strade da percorrere – nell’ambito
della green economy – per contrastare
e prevenire i fenomeni di catastrofi naturali che vediamo verificarsi sempre
più di frequente.
Tra i punti ricordiamo, anzitutto, la partecipazione
attiva alla rivoluzione dell’economia a bassa emissione di carbonio,
sviluppando l’efficienza energetica, le fonti di energia rinnovabile e una
mobilità sostenibile. Questa strada si può
attuare potenziando il riciclo dei rifiuti e adottando misure per valorizzare le qualità green delle imprese, rafforzando infine,
l’eco-innovazione dei prodotti e delle imprese.