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venerdì 5 febbraio 2016

Il barbiere zoppo: la ricerca delle proprie radici si intreccia alla storia della seconda guerra mondiale

Finalmente le aveva ritrovate.
Aveva impiegato diversi anni nel cercarle come un ossesso.
Era stato fortunato. Era riuscito a tornare da quei viaggi dove di molti, quasi tutti, non si seppe più nulla.
Storie disperse nel vento, passate per un camino
Era stanco e vecchio, ma nei suoi occhi ardeva ancora quella luce di vitalità e fiducia che, sebbene il corpo fosse ormai sfiorito, mostravano il giovinotto d’un tempo.
Ma questa era un’icona di molti anni prima.
Secoli.
“Ecco, la busta e il francobollo…”.
“Grazie” rispose alla commessa che, nel lungo grembiule blu, lo guar­dava incuriosita. Si girò di spalle. Non amava che sbirciassero nei suoi affari, ma questo era un retaggio che si portava dietro dalla terribile espe­rienza vissuta. Non avrebbe augurato ad alcuno di passare quel che aveva passato lui… e “visto” quello che lui aveva visto.
In quei posti dove, se non ti fidavi di nessuno, forse potevi salvarti, e quella diffidenza se l’era riportata indietro. Infilò la lettera nella busta in carta grezza, leccò la parte collosa e la richiuse.
Rilesse ancora una volta l’indirizzo.
Gentile signora Maria Lotti, via Regina Margherita 4, - Carovigno, Brindisi, Regione Puglia.
Anche la regione… “Meglio evitare che qualcuno sbagli e non arrivi a destinazione”, pensò tra sé e sé.

Queste parole danno inizio all’appassionante romanzo di Gino Marchitelli dal titolo Il barbiere zoppo, in cui si ripercorre la vicenda di una giovane che nel 1969 parte dalla Puglia verso le Marche alla ricerca delle sua radici. La storia della ragazza si intreccia con i valori della Libertà, della Resistenza, della lotta contro il nazifascismo, entrando in contatto con i movimenti pacifisti, politici e sociali del 1968-69. Tratto dall’incrociarsi di più storie vere, questo libro racconta due generazioni in lotta: quella dei giovani partigiani del 1943-45 e quella dei movimenti giovanili sessantottini. Una storia italiana lunga un trentennio scritta con tratto magistrale.

“Se vorrete conoscere la Resistenza e una scrittura che non la tradisce narrandola, e se la volete proporre ad altri, questo è il libro che vi serve”. (Lidia Menapace)