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mercoledì 4 giugno 2014

Srebrenica, 19 anni dopo – pensieri per l’anniversario: Stefania Sarallo/Confronti

«Adesso vi portiamo in un posto speciale». Con questa promessa, complici e visibilmente orgogliose delle bellezze del nostro Paese, ci dirigemmo verso il colle  Aventino in compagnia delle nostre amiche bosniache della Cooperativa Potočnica*, S. e N. La primavera era alle porte, ma aveva da poco piovuto e un venticello fresco trasportava,  insieme all’odore inebriante della terra bagnata, l’intenso profumo degli aranci in fiori. Quando Roma si aprì imponente sotto di noi, i loro sguardi si accesero. L’emozione prese il sopravvento e fu facile anche per loro lasciarsi travolgere dall’entusiasmo. Fu un roteare di risate contagiose e un po’ “bambine”. Nicoletta si sbracciava, desiderosa di mostrare loro tutto ciò che lo sguardo era in grado di afferrare. Fu a quel punto che, inaspettatamente, S. incupita in volto disse: «È tutto così bello qui, ma quando verrete in Bosnia noi potremo mostrarvi solo pietre e le tombe dei nostri cari… ». Non è così, cara amica. Il tuo Paese ha molto da mostrare non solo a noi, ma al mondo intero: il coraggio con il quale continuate a r-esistere e a fare Memoria, la solidarietà che vuole andare oltre quei confini definiti a tavolino, il lavoro attraverso il quale la terra martoriata tornerà fertile. Ciò che state coltivando oggi darà frutti ai vostri figli e nipoti. Continuiamo insieme a lavorare e a credere che quel futuro sarà possibile.

* Potočnica è il nome di una cooperativa agricola femminile che ha sede a Potočari, la frazione di Srebrenica dove sorge il Memoriale delle vittime del genocidio dell’11 luglio 1995. In bosniaco Potočnica denomina una pianta, il Myosotis, in italiano il “nontiscordardime”


Stefania Sarallo
Confronti