Il Venezuela, dove la percentuale di
bambini malnutriti è aumentata in maniera esponenziale in pochi mesi, è al
centro di una crisi economica, sociale e politica pesantissima.
Un altro aspetto critico del Paese
sudamericano è la situazione carceraria, che vede gli ultimi diventare
invisibili. In questo quadro a tinte fosche si inserisce la figura di Rico, uno dei tanti piccoli spacciatori dimenticati dentro al PGV
(Penitenciaría General de Venezuela), il carcere di San Juan de Los Morros gestito dai narcotrafficanti. Oltre le sbarre, le guardie bolivariane
non entrano. E accade di tutto. Poveri diavoli e assassini
sanguinari convivono: i primi subiscono e scompaiono, i secondi spadroneggiano.
Rico raccoglie di nascosto le loro storie, per dare un senso ai suoi
giorni. Malato e stanco, prima di morire affida il suo reportage dalla
fine del mondo, alla goccia bianca, la suora-maestra del PGV. La
giornalista Christiana Ruggeri nel romanzo-denuncia I dannati. Reportage
dal carcere venezuelano più pericoloso del mondo lancia, attraverso
il protagonista un grido d’aiuto per i suoi compagni di
prigionia ma anche una ricerca
disperata di assoluzione e di giustizia.
“La situazione all’interno degli istituti di pena (e anche nei centri di
detenzione pre-processuale) in Venezuela è tragica. Il racconto di Riccardo,
riportato in questo libro, lascia senza fiato. E Christiana Ruggeri è
straordinariamente brava nel renderlo testimonianza drammatica, incalzante,
nello scriverne come se avesse visto coi suoi occhi”. (Riccardo Noury)
“La Penitenciaría non è uno strumento di contrasto alla
criminalità, ne è semmai la roccaforte. L’inferno di violenza e di ferocia che
il libro descrive non è costruito per ridurre il crimine o i reati, ma per
comprimerli in uno spazio circoscritto in cui gestirli, monitorarli e, quando è
possibile, valorizzarli, ovvero estrarne valore economico attraverso una
gestione corrotta del carcere. In questo modo non si contrasta né si riduce la
criminalità, ma si prova a relegarla in uno spazio, materiale e simbolico,
diverso dal nostro. E questo, che piaccia o meno, accade in ogni Paese al
mondo”. (Alessio Scandurra)
L’autrice
parteciperà alla V edizione del Festival
dell’Erranza presentando il libro sabato
30 settembre a PIEDIMONTE MATESE (CE), alle
18,15.
Con il patrocinio di Antigone
Onlus