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mercoledì 27 gennaio 2016

28 gennaio 1966, l’incidente che spazzò via le vite e i sogni della Nazionale italiana di nuoto: “I ragazzi di Brema” di Dario Ricci

“Dio come ti amo" cantavano Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti dal palcoscenico del teatro Ariston. Stranezze del Festival di Sanremo: l'avrebbero vinta loro quell'edizione del 1966, che pure avrebbe invece consacrato alla storia della nostra musica leggera ben altre melodie. Entravano nelle case degli italiani, le canzonette di Sanremo, mentre a migliaia di chilometri di distanza, la televisione della Germania Ovest (il Muro di Berlino era stato eretto nel 1961) dava notizia ai tedeschi dell'incidente aereo che da pochi minuti era accaduto sulla pista d'atterraggio dell'aeroporto di Brema.

Uno schianto terribile, nel cielo avvolto nella nebbia: nessun sopravvissuto. Quella sera del 28 gennaio 1966, molti telefoni cominciarono a squillare anche a Roma, Venezia, Torino, Bologna, Trieste. Perché a bordo di quel Convair della Lufthansa c'è la meglio gioventù del nuoto italiano, sette talenti azzurri che avrebbero dovuto partecipare, l'indomani, al prestigioso meeting di Brema, il più importante appuntamento internazionale indoor del nuoto mondiale di allora. Amedeo Chimisso, mistista, 21 anni; Daniela Samuele, 17 anni, farfallista; Carmen Longo, 19 anni, ranista; Dino Rora, 21 anni, dorsista e coetaneo della romana Luciana Massenzi; i liberisti Sergio De Gregorio, 20 anni, e il 23enne Bruno Bianchi, triestino e capitano, accompagnati dal tecnico Paolo Costoli e dal telecronista tv Nico Sapio.


Cosa accadde in quella notte? Chi erano quei ragazzi? Quale fu l’impatto di quella tragedia sullo sport italiano? Cosa rimane oggi, a 50 anni esatti di distanza da quella tragedia, de “I ragazzi di Brema? Riavvolgendo il nastro della memoria, Dario Ricci ripercorre i sentieri del ricordo, per recuperare volti, immagini, suoni, emozioni di quelle ore dolenti e tragiche. Un libro che vuole essere un tributo alla generazione perduta del nuoto italiano, e a quei ragazzi che videro i loro sogni, le loro speranze, le loro vite inghiottite dal cielo di Brema.