“Il Genocidio rappresenta la cosa peggiore
dell’umanità. Ricordare gli eventi del passato e rendere omaggio a coloro che
sono morti dovrebbe rafforzare la nostra determinazione a impedire che tali
eventi si ripetano” queste sono le parole di Adama Dieng Consigliere speciale delle Nazioni Unite sulla prevenzione del
genocidio.
A settembre 2015, l’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite ha istituito il 9 dicembre come Giornata Internazionale per
la Commemorazione e la dignità delle vittime di genocidio, e della prevenzione
di questo crimine, facendo cadere la ricorrenza nell’anniversario dell’adozione
della Convenzione sulla Prevenzione e Condanna del Crimine di Genocidio (La
Convenzione sul Genocidio) del 1948.
Lo scopo della giornata è quello di
aumentare la consapevolezza sulla Convenzione sul genocidio e sul suo compito
di combattere e prevenire il crimine di genocidio, come definito nella
Convenzione, e di commemorare e onorare le sue vittime. Con l’adozione della
risoluzione, senza una votazione, l’Assemblea dei 193 membri, ha ribadito la
responsabilità di ogni singolo Stato di proteggere la sua popolazione dal
genocidio che implica la prevenzione del reato e l’istigazione ad esso.
Tra i tanti genocidi che si sono
compiuti solo nel Novecento ricordiamo quello più veloce della storia, avvenuto
in Rwanda nell’aprile del 1994, raccontato con intensità e passione da
Françoise Kankindi e Daniele Scaglione in RWANDA. LA CATTIVA
MEMORIA e il genocidio di Srebrenica, a due passi da casa nostra,
testimoniato magistralmente da Luca Leone e Riccardo Noury in SREBRENICA. LA
GIUSTIZIA NEGATA.